Il faraone Tutankhamon appartiene alla XVIII dinastia (1550 a.C.-1291 a.C.) del Nuovo Regno egizio (1550 a.C.-1070 a.C.). Figlio del faraone Amenophi IV e di una delle sue mogli, la regina Kiya, divenne faraone ancora bambino (intorno ai dieci anni), dopo la morte del padre, nel 1358 a.C.
Giovanissimo sposò, secondo la tradizione faraonica, la sorellastra Ankhesenamon, figlia di Amenophi IV e della regina Nefertiti.
Il padre di Tutankhamon, Amenophi IV, durante il suo regno, aveva tentato una riforma religiosa, sostituendo ai culti tradizionali quello monoteista del dio Aton (il Sole). Morì però senza essere riuscito a imporla, soprattutto per la grande opposizione dei sacerdoti del dio Amon.
Tutankhamon allora per essere accettato dalla casta sacerdotale (sostenuta dal popolo), che gli aveva opposto come re Semenkhkare, un genero di Amenophi IV, ripristinò il culto di Amon e degli dèi tradizionali egizi.
Sotto il suo regno, inoltre, la capitale religiosa e politica da Memphis (Menfi) ritornò a Tebe. Qui il giovane faraone fece completare il colonnato del Tempio di Luxor.
Morì molto giovane, nel 1349 a.C., all’età di 19 anni circa, senza lasciare eredi. Il suo sepolcro venne costruito nella Valle dei Re, nei pressi di Tebe: i faraoni dalla XVIII alla XX dinastia, infatti, non furono più sepolti nelle piramidi ma in tombe scavate nella roccia.
La causa della morte di Tutankhamon
Per decenni gli archeologi hanno fatto diverse congetture sulle parentele e sulle cause della morte di Tutankhamon.
Il mistero è stato risolto nel 2009 grazie al primo studio genetico sulla sua mummia e su altre 15, di cui 10 sospettate di essere suoi parenti stretti.
L’ottimo stato di conservazione del DNA delle mummie, probabilmente favorito dalle tecniche di imbalsamazione, ha sorpreso i ricercatori e ha consentito di ricostruire, dopo millenni, un albero genealogico di 5 generazioni.
Lo studio non solo ha indicato con certezza le parentele di Tutankhamon, ma ha anche rivelato che il giovane faraone, frutto di un rapporto incestuoso tra due fratelli, era fragile, afflitto dalla malaria e da una malattia delle ossa che lo hanno portato ad una morte prematura, a soli 19 anni.
La tomba di Tutankhamon: la scoperta e cosa è stato trovato
La fama di Tutankhamon è legata alla scoperta della sua tomba, avvenuta il 4 novembre 1922, nella Valle dei Re, necropoli regale dell’Antica Tebe, nell’odierna Luxor, sulla riva sinistra del Nilo, in Egitto, ad opera della spedizione diretta dall’archeologo britannico Howard Carter e finanziata da Lord Carnarvon, un appassionato egittologo.
La Tomba di Tutankhamon, praticamente inviolata, e del suo favoloso tesoro, è importante perché ha permesso agli studiosi di approfondire le conoscenze della civiltà egizia.
Quando Howard Carter scoprì la tomba del faraone bambino, il favoloso tesoro che essa schiudeva era di indescrivibile bellezza: grandi divani in forma di animali, sedie, cofani dipinti e pieni di pietre preziose, modelli di barche, vasi d’alabastro, un trono d’oro.
La mummia reale, con il volto coperto da una maschera d’oro e pietre preziose, era riposta all’interno di quattro sarcofagi, uno dentro l’altro: il primo, quello esterno, era un massiccio sarcofago di quarzite gialla; il secondo era di legno coperto da una lamina d’oro intarsiata da pietre preziose; il terzo, uguale, era cosparso di gioielli preziosi; il quarto, che conteneva la mummia del faraone, era d’oro massiccio, con intarsi di lapislazzuli, sovraccarico di gioielli. In una sala attigua, Carter trovò tutto ciò che sarebbe potuto servire al faraone nell’aldilà: abiti, cosmetici, armi per la guerra e la caccia, il necessario per scrivere, giare di vino, frutta, miele e forme di pane.
La maschera di Tutankhamon
La maschera funeraria del faraone, oggi esposta al Museo Egizio del Cairo, fu realizzata con numerosi strati di oro battuto, intarsiata di ceramica e pietre preziose. Riproduceva i lineamenti del giovane faraone al momento della morte, raffigurandolo con il naso sottile, le narici delicate, le labbra carnose. Intorno agli occhi e fino alle tempie ci sono tocchi di lapislazzuli; i lobi delle orecchie sono forati e al momento del ritrovamento erano ricoperti con nastri d’oro.
Nel 2014 è stata realizzata una scansione completa della mummia per mezzo di un apparecchio TAC. L’immagine ottenuta con questa tecnica si è rivelata molto deludente, ben lontana dal volto giovane e bello della maschera del suo sarcofago: il faraone ha infatti i denti sporgenti, i fianchi larghi e disallineati, un piede storpio.
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