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Impressionisti francesi

Impressionisti è l’appellativo usato dal critico Louis Leroy, in senso spregiativo, per indicare il gruppo di pittori che a Parigi, il 15 aprile 1874, organizzarono una mostra presso la galleria del celebre fotografo Félix Nadar.

Impressionisti francesi

I maggiori pittori impressionisti sono Claude Monet, Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Berthe Morisot, Edgar DegasÉdouard Manet, Paul Cézanne e Gustave Caibellotte.

È la prima delle loro otto mostre. Non si danno alcun nome, preferiscono la dicitura di “Société Anonyme des Artistes”, ma il critico Louis Leroy prende spunto dal titolo di un quadro di Claude Monet “Impression, soleil levant” e li battezza “impressionisti”. È un appellattivo usato in senso dispregiativo, per indicare che la loro è una pittura superficiale, trascurata, senza legami con la tradizione.

Il gruppo è omogeneo solo in apparenza e ciascuno di questi artisti segue un’evoluzione autonoma, specializzandosi nei paesaggi o nei ritratti; i quadri impressionisti raffigurano il mondo raffinato della ricca borghesia o il duro lavoro dei contadini e degli operai.

Le loro opere sono inizialmente rifiutate, incomprese e derise: pochi mercanti d’arte, primo tra tutti Paul Durand-Ruel, e un numero limitato di collezionisti credono nella qualità di queste tele.

Il tempo però dà loro ragione: i critici rivedono i loro giudizi e in pochi decenni i quadri degli impressionisti diventano famosissimi, tanto che a distanza di oltre un secolo sono fra gli artisti più amati e le loro opere sono pagate a peso d’oro.

Prima dell’impressionismo la pittura era disciplinata dalle regole della prospettiva, che metteva in primo piano il disegno e la necessità di razionalizzare lo spazio. Questi principi, rispettati per secoli, sono messi in discussione dagli impressionisti.

L’impressionismo

Il segno La linea è assente e manca un disegno preparatorio. Le forme prendono vita direttamente col colore, steso con segno rapido e sicuro, senza apparente attenzione per il contorno delle figure.

La luce Attraverso la pittura all’aperto, en plein air, gli impressionisti concentrano il loro interesse sui mutevoli effetti della luce e dei colori in natura; i contemporanei studi di ottica confermano queste ipotesi e forniscono le basi teoriche per le loro ricerche.

Il colore I colori sono disposti puri sulla tela; essi così si mescolano o si accostano trasformandosi ed esaltandosi reciprocamente. Le ombre non sono nere, ma corrispondono semplicemente a zone meno luminose. Sono ottenute, ad esempio, sovrapponendo sulla tela i colori complementari.

Il movimento Gli impressionisti si servono della fotografia soprattutto nel taglio dell’inquadratura, che, se ben studiato, può imprimere all’opera il senso del movimento continuamente ricercato dagli impressionisti che, per questo, prediligono lo studio dei riflessi della luce sull’acqua, la cui superficie è in continuo, impercettibile movimento.

Il movimento impressionista si scioglie nel 1886, anno della loro ottava e ultima mostra: pochi anni d’importanza incalcolabile.

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