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Purgatorio dantesco: struttura e schema

Il Purgatorio dantesco è la seconda delle tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) che compongono la Divina Commedia di Dante Alighieri.

Il Purgatorio, secondo la dottrina cattolica, è un luogo intermedio, in cui le anime dei defunti si purificano per accedere alla gloria eterna del Paradiso. Il Purgatorio non ha sempre fatto parte dell’immaginario e della teologia della cristianità. La Bibbia, infatti, parla solo di Inferno e di Paradiso: il Purgatorio fu riconosciuto come argomento di fede solo nel Concilio di Lione del 1274. È probabile che Dante abbia scritto la seconda cantica tra gli anni 1308-1315.

Purgatorio di Dante e Inferno di Dante a confronto

Il Purgatorio dantesco è in molti modi contrapposto all’Inferno dantesco.

Prima di tutto in senso fisico: il Purgatorio di Dante è collocato agli antipodi di Gerusalemme e quindi diametralmente opposto al regno infernale e la sua forma a tronco di cono riflette la forma cava dell’Inferno.

Poi, in senso morale: nell’Inferno, Dante scende verso il centro della Terra, verso i peccati peggiori fino a Lucifero; nel Purgatorio, invece, Dante sale verso il Cielo, purgando peccati via via più lievi.

E ancora: se l’Inferno e il Paradiso sono mondi fuori dal tempo, il Purgatorio conosce l’avvicendarsi del giorno e della notte ed è destinato a estinguersi dopo il Giudizio Universale.

Infine, se l’Inferno è il regno della dannazione e della disperazione, il Purgatorio è il regno della salvezza; l’atmosfera del Purgatorio è serena: le anime sono miti, rassegnate, preganti, soffrono pazienti, parlano dolcemente, sperano nella liberazione e l’attendono lodando Dio.

Purgatorio dantesco struttura

Il Purgatorio dantesco è una montagna altissima a forma di tronco di cono che sorge su un’isola posta al centro dell’emisfero australe, agli antipodi di Gerusalemme. Ai suoi piedi si trova una stretta spiaggia, dove approda la navicella dei penitenti guidata dall’angelo nocchiero.

Il Purgatorio si presenta diviso in tre parti: Antipurgatorio, le sette cornici della montagna del Purgatorio, Paradiso terrestre.

Antipurgatorio

L’Antipurgatorio comprende la parte più ripida della montagna. Accoglie le anime dei negligenti, ossia di coloro che si pentirono solo in punto di morte: gli scomunicati, i pigri a pentirsi, i morti di morte violenta, i principi che in vita si dedicarono più alle cure della politica che a quelle dell’anima. Tutte queste anime devono attendere un certo periodo di tempo prima di accedere al Purgatorio: gli scomunicati trenta volte il tempo che durò la loro vita, gli altri tanti anni quanto vissero.

Le sette cornici

Nel Purgatorio di Dante, gli spiriti purganti passano da una cornice all’altra e si purificano delle tendenze peccaminose (i peccati sono già stati perdonati) attraverso un triplice meccanismo: la pena (anche qui, come nell’Inferno, attribuita secondo la legge del contrappasso); la preghiera; gli esempi di persone che si sono distinte nella virtù opposta alla loro colpa.

Le anime sono ripartite in 7 cornici corrispondenti ai sette peccati capitali.

Cornici del Purgatorio Peccatori Pena e contrappasso
Cornice I Superbi In vita camminarono a testa alta, ora camminano ricurvi sotto pesanti massi.
Cornice II Invidiosi In vita guardarono con occhi cattivi il bene degli altri, ora hanno gli occhi cuciti e sono vestiti con tela di sacco.
Cornice III Iracondi In vita si lasciarono vincere dai fumi dell’ira, ora sono immersi in un fumo denso e nero e recitano preghiere.
Cornice IV Accidiosi In vita furono lenti a compiere il loro dovere, ora corrono senza posa.
Cornice V Avari e prodighi In vita non volsero mai lo sguardo al Cielo perché troppo presi dai propri beni materiali, ora giacciono bocconi con le mani e i piedi legati.
Cornice VI Golosi In vita mangiarono troppo, ora soffrono la fame e la sete.
Cornice VII Lussuriosi In vita furono arsi dalle passioni amorose, ora sono avvolti nelle fiamme in cui si purificano.

 

Paradiso terrestre

In cima alla montagna del Purgatorio c’è il Paradiso Terrestre, che occupa tutta la sommità della montagna. Appare come una «divina foresta» eternamente fiorita di tutte le varietà di piante. Qui giungono le anime del Purgatorio prima di salire in Paradiso e qui giunge anche Dante, guidato da Virgilio.

Dante, immerso nelle acque del fiume Letè (che fa dimenticare i peccati commessi) e del fiume Eunoè (che fa ricordare il bene compiuto), diventa «puro e disposto a salire a le stelle». Guarda quindi negli occhi Beatrice, che è scesa a incontrarlo, e inizia la salita al Cielo.

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