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Teodorico e gli Ostrogoti in Italia

Teodorico, conosciuto anche come Teodorico il Grande, nacque nel 454 in Pannonia. Suo padre era Teodemiro, re degli Ostrogoti e membro della potente famiglia degli Amali.

All’età di otto anni, venne mandato come ostaggio, a garanzia della pace tra Bizantini e Ostrogoti, a Costantinopoli presso la corte dell’imperatore d’Oriente Leone I. Qui rimase per dieci anni e imparò ad apprezzare la civiltà romana. Nel 472 suo padre Teodemiro lo riscattò e lo affiancò nella guida del suo popolo.

Teodorico re degli Ostrogoti

Alla morte del padre, nel 474, fu proclamato re degli Ostrogoti. Egli guidò gli Ostrogoti in molte campagne militari come federati dell’impero. Nel 484, l’imperatore d’Oriente Zenone gli conferì il titolo di console per le sue vittorie.

Gli Ostrogoti in Italia

Nel 489 Zenone inviò Teodorico in Italia, per fermare le mire espansionistiche di Odoacre (colui che nel 476 aveva deposto Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore romano d’occidente). Il re ostrogoto Teodorico sconfisse Odoacre e lo fece assassinare (493). Poi, diede vita a un regno romano-barbarico di grande prestigio e conservò il potere fino alla morte avvenuta nel 526.

Teodorico re degli Ostrogoti in Italia cosa fece?

Il lungo regno di Teodorico in Italia (493-526) fu un periodo di pace e di relativa ripresa economica.

Re Teodorico ammirava la civiltà romano-cristiana, perciò non solo lasciò immutate le istituzioni civili romane, ma chiese e ottenne la collaborazione di aristocratici romani e di vescovi cattolici, malgrado il suo popolo fosse di religione ariana e non cattolica.

Teodorico si attribuì il diritto di emanare leggi, di amministrare la giustizia e il comando supremo dell’esercito. Per circa trent’anni perseguì una politica di collaborazione tra Goti e Romani.

Egli fece costruire per sé un mausoleo a Ravenna (Mausoleo di Teodorico a Ravenna), per sottolineare la sua funzione di continuatore della grandezza di Roma.

La sua politica diede buoni risultati anche sotto il profilo economico e favorì la ripresa della produzione agricola.

Il suo atteggiamento tuttavia mutò quando l’imperatore romano d’Oriente Giustino I sferrò una persecuzione contro gli Ostrogoti, perché voleva riportare l’Italia sotto la diretta sovranità dell’impero. Teodorico scatenò allora i suoi contro molte delle personalità romane alle quali aveva concesso la sua fiducia e che secondo lui lo avevano tradito. Tra le sue vittime più illustri ci furono Boezio e lo stesso papa Giovanni I, che fu rinchiuso in un carcere di Ravenna, dove morì.

Nel 526 Teodorico morì e gli successe la figlia Amalasunta; la lotta tra Romani e Goti si inasprì e il regno precipitò nel disordine. Ne approfittò il nuovo imperatore d’Oriente Giustiniano, il cui obiettivo era quello di portare tutto il Mediterraneo sotto il dominio di Costantinopoli. Con la guerra greco gotica (535-553) l’imperatore d’Oriente Giustiniano cacciò gli Ostrogoti dall’Italia.

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