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Tombe etrusche e necropoli: tipologie e descrizione

Le tombe etrusche riproducevano in tutto e per tutto le abitazioni dei vivi. Avevano più stanze arredate con sedie e letti, decorate con pitture e sculture.

Le pitture e le sculture delle tombe etrusche raccontavano le abitudini del defunto e descrivevano anche il ruolo sociale ricoperto in vita. Gli artisti disegnavano direttamente sull’intonaco con una tecnica particolare: prima tracciavano i contorni delle figure, in rosso o nero, poi le riempivano di colori.

Gli Etruschi ritenevano che oltre la morte ci fosse un’altra vita. Per questo motivo davano molta importanza alla sepoltura dei defunti. In loro onore venivano celebrati riti, cerimonie e banchetti funebri, accompagnati da musica e danze.

Tombe etrusche tipologie

Le dimensioni e lo stile della tomba dipendevano dall’importanza della famiglia del defunto e dal ruolo che il defunto aveva avuto nella vita terrena.

Tombe etrusche ipogee

I più poveri venivano cremati e le ceneri deposte in semplici urne, collocate in caverne scavate nella collina.

Tombe etrusche a tumulo

Le tombe a tumulo consistevano in edifici in muratura ricoperti da un cumulo di terra; erano riservate alle famiglie più facoltose e utilizzate per più generazioni.

Simili a vere e proprie case, con le pareti affrescate da scene di vita quotidiana, feste e banchetti, erano arredate con mobili, oggetti di uso quotidiano appartenuti al defunto, in modo che avesse tutto il necessario per vivere bene e nell’agio anche nell’aldilà.

Il corpo del defunto era posto in un sarcofago. Spesso sul coperchio era rappresentata la persona deceduta. Molti sarcofagi ritraggono anche coppie di coniugi, uniti nella morte.

Tombe a edicola

Successivamente gli Etruschi costruirono tombe simili a piccoli templi, dette tombe a edicola. Erano in pietra e avevano una sola stanza.

Necropoli etrusche

Le tombe erano raggruppate in vere e proprie città chiamate necropoli, cioè “città dei morti”, che si trovavano al di fuori delle mura cittadine.

Le necropoli sono presenti in tutto il territorio dell’Etruria. Le più grandi e meglio conservate sono però quelle di Tarquinia e di Cerveteri, nel Lazio, dove si trovano migliaia di sepolture.

Osservando i sarcofagi, gli affreschi e gli oggetti ritovati nelle tombe (cibo, armi, gioielli e vasi) gli storici sono riusciti a ricostruire molti aspetti di questa affascinante civiltà.

Ad esempio è emerso che gli Etruschi erano grandi fruitori di musica. La musica accompagnava non solo i riti religiosi ma anche momenti di vita quotidiana: lavoro, guerra, caccia, attività sportive. Le pitture mostrano una varietà di strumenti utilizzati: l’aulos, un flauto a due canne; il flauto traverso; i crotali, sorta di antenati delle moderne nacchere; la lira e la cetra.

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