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Anabattismo: concezioni e pensiero teologico

L’anabattismo è la corrente più estremista della Riforma protestante. Il termine “anabattisti” cioè i “ribattezzatori”, dato in senso dispregiativo, fu da loro rifiutato, perché affermavano di non praticare un secondo battesimo ma l’unico e reale battesimo, essendo “il primo” non valido.

Caratteristiche dell’anabattismo

L’anabattismo proponeva il ritorno alla Chiesa primitiva, rifiutava ogni impegno negli “affari del mondo”, il possesso di qualunque tipo di proprietà privata, il giuramento, il servizio militare, i procedimenti penali, l’assunzione di cariche pubbliche, qualunque tipo di interferenza dell’autorità civile in materia di religione.

L’anabattismo concepiva la comunità ecclesiastica come società chiusa, riservata a pochi eletti, la cui conversione al «vero» cristianesimo doveva essere sancita da un nuovo battesimo, perché il primo non valido in quanto dato a fanciulli incapaci di credere e di volere.

Gli anabattisti raccolsero i loro proseliti prevalentemente tra le classi popolari (contadini e artigiani).

Origini e storia dell’anabattismo

I primi anabattisti si organizzarono, sulla scia della riforma di Lutero, a Zwickau (profeti di  Zwickau) attorno al 1521. Ispiratori ne furono Tommaso Münzer e Niccolò Storch. Ad essi si oppose duramente Lutero, timoroso del loro anarchismo che non solo contraddiceva alle sue teorie sul potere temporale, ma ostacolava il suo disegno di conquistare alla Riforma i principi tedeschi.

Il conflitto tra Lutero e gli anabattisti esplose nella guerra dei contadini. Ma l’anabattismo continuò a diffondersi, anche se perseguitato da tutte le altre Chiese: Germania meridionale, zone renane e olandesi, Austria, Ungheria, Moravia, Polonia.

Fu rivoluzionario e violento l’anabattismo che si sviluppò in Westfalia e che ebbe nella città di Münster la sua realizzazione più significativa. Qui gli anabattisti grazie all’azione di Bernard Rothmann, di Jan Bockelson (o Jan de Leida) e Jan Matthys si impossessarono del consiglio cittadino e vollero fare di Münster la Nuova Gerusalemme.

Dopo aver restaurato un regime di tipo teocratico totalitario, Jan Bockelson si proclamò il “Novello David”. La situazione allarmò i principi che, posta la città sotto assedio, la espugnarono il 24 giugno 1535 e massacrarono tutti i rivoltosi.

La fine dell’esperienza della “Nuova Gerusalemme” fu un duro colpo ma non segnò la fine dell’anabattismo. Infatti in Olanda sorsero nuove comunità dette mennonite dal nome del loro fondatore Menno Simons.

Piccoli gruppi di anabattisti esistono ancora in Olanda, Svizzera e America.

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