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Falange macedone: come funzionava

Falange macedone: schieramento di soldati ideata da Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno.

Era basata su unità chiamate syntàgmata composte da sedici file di sedici opliti (256 in tutto). Gli opliti macedoni, chiamato pezeteri (“compagni appiedati”), erano equipaggiati:

  • di un’armatura completa di schiniere e di un elmo in bronzo;
  • uno scudo leggero e rotondo con cui coprivano metà del proprio corpo e metà di quello del vicino;
  • di una lancia lunga dai 5 ai 7 metri (sarissa). All’estremità posteriore la lancia era dotata di un contrappeso per renderla più maneggevole, visti il peso e la lunghezza, e di un chiodo per infiggerla nel terreno.

Lo schieramento era di forma rettangolare e i soldati si proteggevano l’un l’altro. I soldati delle prime file puntavano le sarisse in avanti, direttamente sul nemico; quelli delle file successive sostituivano gli eventuali caduti delle prime file e creavano, con le loro sarisse sollevate in alto, una cortina protettiva contro frecce e giavellotti.

In aiuto alla falange, squadre scelte di cavalieri erano disposte ai lati, pronte a sferrare l’assalto decisivo e a inseguire i nemici in fuga. Il corpo di cavalleria era composto da 8 formazioni di 16 cavalieri per ciascuno dei due fianchi della falange.

La falange macedone aveva grande potenza di sfondamento sulle linee nemiche e fu per lungo tempo la più forte unità di battaglia del mondo antico.

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