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Commedia dell’Arte, storia, caratteri, personaggi

La Commedia dell’Arte si sviluppa fra la metà del Cinquecento e la metà del Settecento. Con questo termine si indica la tradizione teatrale, tipicamente italiana, legata all’improvvisazione e alle maschere.

I canovacci

La particolarità della Commedia dell’Arte è la recita a soggetto: gli attori non interpretano commedie già scritte, ma si servono di trame chiamate canovacci.

I canovacci sono privi di battute, riportano solo la trama dei fatti e una serie di indicazioni sommarie: “scena d’amore”, “litigio e duello”, “tutti si salutano”…

Sulla base di questi canovacci gli attori improvvisano, secondo le richieste del pubblico, dialoghi, scherzi e burle, e danno sfogo a tutto il loro estro di ballerini, acrobati, mimi e cantanti. Di qui altre definizioni della Commedia dell’Arte, detta anche Commedia all’improvviso, Commedia a braccio.

Maschere Commedia dell’arte

I personaggi sono le maschere: ciascun attore ne rappresenta una.

Ogni maschera ha un repertorio di battute che la caratterizza. Ad esempio, tipiche del dottor Balanzone sono le “tiritere”, interminabili sproloqui senza senso; il Capitano Spaventa invece si esibisce nelle “smargiassate”, sparando grosse bugie sulle sue avventure.

Ogni maschera, poi, svolge un “ruolo”: ad esempio, Pantalone è il “vecchio brontolone”; Arlecchino il “servo furbo”; Balanzone il “noioso e saccente pedante”; Colombina la “servetta” furba e allegra.

Una delle più importanti novità introdotte dalla Commedia dell’Arte è infatti la presenza in scena delle donne che recitano. Si tratta spesso di donne molto belle, riccamente vestite e truccate. Da qui la condanna della Chiesa alla Commedia dell’Arte. Le attrici, secondo il pensiero della Chiesa, con il loro modo di recitare, contaminano la purezza della donna, cardine della concezione cristiana della famiglia e della società.

Gli attori e le compagnie

Gli attori delle compagnie sono chiamati “comici dell’Arte”. Sono autori, interpreti, registi dei loro spettacoli. Recitano spesso all’aperto, utilizzano teatri ambulanti o montano palcoscenici di fortuna. Le rappresentazioni al chiuso avvengono quasi sempre in parti di edifici adibiti anche ad altri usi, come ospedali o dogane.

Le compagnie si costituiscono regolarmente con un atto ufficiale e sono guidate da un capocomico che si occupa di cercare i clienti, scritturare gli attori, organizzare gli spettacoli, amministrare i guadagni.

La prima compagnia di attori professionisti di cui si ha testimonianza, la Fraternal Compagnia, nacque a Padova nel 1545 sotto la guida di un certo “ser Maphio Zanini”.

Ogni compagnia è composta da due servi (i cosiddetti “Zanni”), due vecchi (i cosiddetti “Magnifici”), un Capitano, due innamorati e alcuni altri ruoli minori.

Gli Zanni sono i servi, già presenti nella scena classica e poi in quella rinascimentale, che danno vita a tutti gli intrighi delle commedie. Si dividono in due categorie principali: il Primo e il Secondo Zanni. Il Primo Zanni darà vita alla figura del servo furbo e il Secondo Zanni a quella del servo sciocco. Ambedue prenderanno nomi diversi a seconda del tempo e del luogo. Ma se per il Primo Zanni avremo poche varianti fra cui primeggia quella di Brighella, per il Secondo Zanni ne avremo invece moltissime, ad esempio, tra le più celebri, Arlecchino e Pulcinella.

Fra le parti dei Magnifici (le parti dei vecchi) le due principali sono quelle di Pantalone e del Dottore. Si tratta di ruoli ridicoli, che fanno scaturire la comicità dal contrasto tra la serietà del personaggio e il suo comportamento poco serio, oppure sbruffone e comunque non adatto all’età e al ruolo.

Il Capitano è il militare spaccone e buffone, simile al Miles Gloriosus di Plauto. Fra i Capitani più celebri c’è Capitan Spaventa (altrimenti detto Capitan Fracassa o Scaramuccia).

Quelli dei due innamorati sono ruoli di solito secondari però indispensabili per il coinvolgimento nella rappresentazione delle parti principali e per lo svolgersi della trama. Gli innamorati sono gli unici attori della compagnia che recitano senza maschera.

La Commedia dell’Arte è un fenomeno tipicamente italiano, ma rapidamente esportato dagli attori italiani in paesi vicini come la Francia o la Germania. Influenza drammaturghi come Shakespeare e Molière e poi lo stesso Carlo Goldoni. Questi con la sua riforma del teatro abolirà gradualmente l’uso delle maschere e sostituirà il canovaccio con un copione.

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