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Macedoni e regno della Macedonia

I Macedoni abitavano fin dall’800 a.C. nel regno di Macedonia, una regione montuosa a nord della penisola greca. I Macedoni si dedicavano soprattutto all’agricoltura, all’allevamento dei cavalli e alla caccia. Il commercio era poco sviluppato a causa delle coste paludose.

I Greci giudicavano i Macedoni dei semibarbari, perché non avevano fondato città-stato ma erano governati dalla monarchia.

La Macedonia rimase quindi per secoli molto lontana dal mondo greco. Pian piano però la cultura greca iniziò a diffondersi nell’élite sociale, in particolare nella capitale Pella. Poeti e artisti provenienti da tutta la Grecia, erano ospitati a corte. Tra loro vi fu anche il grande tragediografo ateniese Euripide, chiamato a corte dal re Archelao.

Filippo II re dei Macedoni

Una svolta nella storia macedone ci fu nel 359 a.C., quando salì al trono Filippo II. Egli puntò alla conquista della Grecia ormai indebolita dalla guerra del Peloponneso.

Le poleis si unirono così in una coalizione antimacedone. Lo scontro decisivo avvenne a Cheronea nel 338 a.C., dove Filippo vinse. Egli aveva infatti reso l’esercito un’efficace macchina da guerra grazie alla falange macedone.

Filippo II puntò poi alla conquista dell’impero persiano ma non riuscì ad attuare il suo proposito perché assassinato nel 336 a.C.

Alessandro Magno, re di Macedonia

Il trono passò a suo figlio Alessandro, che, come il padre, voleva conquistare la Persia. In soli 3 anni, Alessandro sconfisse i Persiani più volte.

Poi conquistò la Fenicia, la Siria, la Terra di Canaan, l’Egitto e formò un impero sterminato. Voleva conquistare anche l’India, ma i suoi soldati, ormai stanchi da anni di guerre si rifiutarono di proseguire.

Ritornato a Babilonia, capitale dell’impero macedone, Alessandro si ammalò e morì a soli 33 anni, nel 323 a.C.

In seguito, per l’importanza delle sue imprese, fu chiamato Magno (Alessandro Magno).

I regni ellenistici

Alla morte di Alessandro, i generali del suo esercito, i diadochi, si scontrarono per il comando dell’impero. Intorno alla metà del III secolo a.C. i suoi territori furono spartiti in quattro regni ellenistici: il Regno di Macedonia a cui apparteneva anche la Grecia; regno d’Egitto; il regno di Siria; il regno di Pergamo.

Questi regni, spesso in lotta tra loro, erano monarchie con a capo un re. Il sogno di Alessandro di un impero politicamente unito e pacifico era ormai tramontato.

I regni ellenistici non ebbero però vita lunga. A partire dal II secolo a.C. i Romani li conquistarono uno ad uno.

L’ultimo a cadere fu quello d’Egitto, nel 31 a.C. dopo la vittoria di Ottaviano su Antonio nella battaglia di Azio.

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