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Olimpiadi 1936 a Berlino: storia e curiosità

Le Olimpiadi del 1936 si tennero a Berlino, in Germania, dal 1° al 16 agosto. Fu il ministro della propaganda tedesco Joseph Goebbels a convincere Hitler a presentare la candidatura di Berlino per le Olimpiadi del 1936. I Giochi Olimpici potevano essere l’occasione per mostrare al mondo la potenza tedesca e la superiorità (inesistente) degli atleti di razza ariana.

Coerentemente con le leggi razziali, dalla squadra tedesca vennero esclusi gli atleti ebrei, compresi campioni come Gretel Bergmann (1914-2017) che aveva appena stabilito il record di salto in alto (1,60 m.).

L’Olimpiade di Berlino fu la prima ad essere ripresa dalla televisione. Hitler incaricò la famosa regista Leni Riefensthal (1902-2003) di girare un film sulla manifestazione e nacque un’apposita agenzia cinematografica con il solo scopo di gestire e curare nei minimi dettagli il film (proibendo tutte le altre riprese). Il risultato fu il film Olympia di 294 minuti.

I Giochi Olimpici di Berlino furono inaugurati il 1° agosto 1936, in un tripudio di svastiche. I turisti stranieri, soprattutto inglesi e americani, rimasero impressionati dall’immagine del popolo tedesco: un popolo sano, cordiale, felice, unito sotto il Führer, che gridavano “Heil Hitler”.

L’organizzazione delle Olimpiadi 1936 Berlino

L’organizzazione dei giochi fu spettacolare: si doveva dimostrare al mondo che la Germania, distrutta e umiliata dalla sconfitta della prima guerra mondiale, aveva ritrovato la sua grandezza.

Adolf Hitler non badò quindi a spese per l’organizzazione dell’XI Olimpiade. Fece costruire uno stadio della capienza di 100 000 spettatori; accanto fu predisposto un campo di parata dove si potevano radunare 500 000 persone. Il villaggio olimpico maschile, in un sobborgo di Berlino, era costituito da bellissime villette e campi di allenamento. Le donne risiedevano vicino alla stadio nella “Casa della pace”.

Alla manifestazione parteciparono 4066 atleti (di cui 328 erano donne) in rappresentanza di 49 paesi. Gli sport previsti furono 21: debuttarono pallacanestro, pallamano e canoa.

Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino del 1936

Il protagonista assoluto delle Olimpiadi di Berlino 1936 fu però un atleta di colore, l’afro-americano Jesse Owens (1913-1980). Egli vinse quattro medaglie d’oro nelle corse dei cento e dei duecento metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4×100 metri, con grande disappunto di Hitler.

La leggenda racconta che piuttosto che premiare quell’atleta di colore, Hitler preferì abbandonare lo stadio. Non sopportava l’idea che un atleta nero si fosse fatto beffa delle tesi razziste sulla superiorità (inesistente) della razza ariana. Ma non è vero, lo ha smentito lo stesso Jesse Owens nella sua The Jesse Owens story: «Dopo essere sceso dal podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d’onore per rientrare negli spogliatoi. Il Cancelliere tedesco mi fissò, si alzò e mi salutò agitando la mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto».

L’Italia alle Olimpiadi 1936 di Berlino

La delegazione azzurra era composta da 182 atleti (169 uomini e 13 donne). Gli italiani conquistarono il terzo posto nella classifica generale, vincendo 8 medaglie d’oro; una di queste grazie a Ondina Valla (1916-2006), prima medaglia d’oro olimpica femminile italiana, negli «80 metri ostacoli».

L’ultima edizione delle Olimpiadi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale

I Giochi Olimpici del 1936 furono gli ultimi per il barone Pierre de Coubertin, il fondatore dei Giochi olimpici moderni, che morì l’anno successivo, ma furono gli ultimi anche per milioni di persone: la seconda guerra mondiale era alle porte, si sarebbe tornati a parlare di sport 12 anni dopo, nel 1948.

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