Il Triduo pasquale è composto dai tre giorni (giovedì, venerdì e sabato) che precedono la domenica di Pasqua. Sono caratterizzati da riti particolari che ricordano gli avvenimenti della passione e morte di Cristo, prima della risurrezione nel giorno di Pasqua.
Il Triduo pasquale è preceduto dalla Domenica delle Palme, in cui si ricorda l’arrivo di Gesù a Gerusalemme acclamato dalla folla che agitava palme di ulivo (da cui il nome), ed è seguita dalla Domenica di Pasqua, quando si celebra la sua risurrezione.
Giovedì Santo
Il Giovedì Santo inizia con la Messa Crismale, celebrata la mattina, in ogni diocesi, nella chiesa cattedrale. È presieduta dal vescovo insieme a tutti i suoi preti e diaconi. Durante la celebrazione vengono benedetti gli oli santi, che verranno utilizzati durante il corso dell’anno liturgico per celebrare i sacramenti (Battesimo, Cresima, Ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, Unzione degli infermi). Vengono anche rinnovate le promesse sacerdotali.
La sera è l’inizio del Triduo pasquale. Durante la celebrazione della Messa, vengono ricordati due gesti molto importanti compiuti da Gesù durante l’Ultima Cena:
- la lavanda dei piedi: Gesù lavò i piedi ai suoi dodici apostoli, per insegnare loro che tutti dobbiamo servire il prossimo, come ha fatto Lui, il Figlio di Dio. In memoria di questo gesto, il sacerdote lava i piedi a un gruppo di dodici persone che rappresentano i dodici apostoli;
- quella stessa sera Gesù cenò per l’ultima volta con i suoi apostoli e istituì il sacramento dell’Eucarestia e il sacramento dell’Ordine sacerdotale; i sacerdoti e i vescovi durante la Messa consacrano il pane e il vino che diventano il Corpo e il Sangue di Gesù; infatti Gesù nell’Ultima Cena aveva detto agli apostoli “Fate questo in memoria di me”.
Al termine di questa Messa, Gesù non sarà più presente nel tabernacolo e sarà invece allestito “l’altare della reposizione“, dove viene messa (cioè “riposta”) l’Eucarestia: da questo momento e fino alla Veglia pasquale non viene più celebrata la Messa.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo si ripercorrono gli ultimi momenti della vita di Gesù, attraverso la lettura della Passione secondo Giovanni: Gesù, tradito da Giuda per trenta denari, viene arrestato e condannato a morte; viene crocifisso sul Monte Calvario, in mezzo a due ladroni. Muore alle tre del pomeriggio. Da quel momento in poi c’è silenzio, le campane non suonano: suoneranno di nuovo la notte di sabato per annnunciare la Risurrezione.
Gli altari sono senza tovaglia. Viene messa una grande croce in mezzo alla chiesa e davanti ad essa i fedeli possono sostare in preghiera e in adorazione. Solitamente, in ogni parrocchia, si effettua in ore serali la Via Crucis.
In questo giorno e nel giorno seguente (Sabato Santo) la Chiesa non celebra l’Eucarestia. Per i cattolici è giorno di penitenza, digiuno e astinenza.
Sabato Santo
La sera si celebra la Veglia pasquale, che ha inizio con il rito della Luce: si accende un fuoco fuori dalla chiesa e si procede alla benedizione del fuoco, che simboleggia Gesù che purifica e riscalda ogni cuore. Da questo fuoco il sacerdote accende un grande cero (Cero pasquale), che rappresenta la Luce di Cristo ed entra poi nella chiesa, immersa nel buio, con il cero acceso. I fedeli accendono le loro candele, a significare che la Luce di Cristo si diffonde a tutta l’umanità. La celebrazione prosegue con nove letture: 7 dell’Antico Testamento e 2 del Nuovo. Ha poi luogo la celebrazione della liturgia battesimale. Il rito prevede: Canto delle litanie dei Santi, Preghiere di benedizione dell’acqua battesimale, celebrazione del Battesimo (se ci sono battezzandi), rinnovazione per tutti delle promesse battesimali.
Tutto culmina nell’Eucarestia, sacramento per eccellenza della Pasqua.