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Giuseppe Mazzini chi era e cosa fece

Giuseppe Mazzini, patriota e politico genovese. Il suo obiettivo era di trasformare l’Italia in uno Stato unitario, repubblicano e democratico.

Mazzini assieme a Garibaldi e Cavour è considerato uno dei “padri della patria” e dei simboli del Risorgimento italiano.

Qui di seguito Giuseppe Mazzini riassunto per rispondere alle vostre domande e per studiare in modo facile e completo per un’interrogazione, compito in classe ed esame.

Quando e dove è nato Mazzini?

Giuseppe Mazzini nacque il 22 giugno 1805 a Genova, allora parte del Regno di Sardegna, da una famiglia della borghesia medio-alta.

Quando iniziò la sua vita di patriota?

Si era accostato fin dagli anni giovanili alle idee democratiche e patriottiche e aveva aderito alla Carboneria. Partecipò quindi alle cospirazioni contro il governo sabaudo, finendo arrestato nel 1830. Rilasciato per mancanze di prove, fu però costretto a emigrare a Marsiglia. Cominciò così a 26 anni la sua vita da esule.

Mazzini fonda la Giovine Italia

Nel 1831 Mazzini fondò in esilio a Marsiglia la Giovine Italia. La Giovine Italia era un’associazione clandestina di rivoluzionari di professione che volevano un’Italia unita e repubblicana con un governo eletto dal popolo.

Convinti della necessità di un legame strettissimo tra «pensiero e azione» (la famosa formula mazziniana), Mazzini e i suoi seguaci non aspettarono il maturare di condizioni internazionali favorevoli per mettere in atto i loro progetti e organizzarono una serie di tentativi insurrezionali in Italia.

Perché fallirono i moti mazziniani?

I moti mazziniani, che esplosero tra il 1831 e il 1834, tuttavia fallirono, per la scarsa organizzazione e per la mancata diffusione degli ideali liberali e repubblicani tra operai e contadini. Da qui una profonda crisi di sfiducia verso le idee mazziniane.

La tempesta del dubbio di Mazzini

Mazzini però non rinunciò al suo sogno e superò in breve la «tempesta del dubbio», così come la chiamò Mazzini stesso, caratterizzata dal rimorso di aver sacrificato tante vite (tra cui quelle di veri amici come Jacopo Ruffini) senza aver centrato alcun obiettivo. Superò la crisi convincendosi che la causa nazionale italiana era più importante di ogni accidentale insuccesso.

Mazzini fonda la Giovine Europa

Rifugiatosi in Svizzera, nel 1834 fondò la Giovine Europa, che in due anni riuscì ad articolarsi in diverse organizzazioni nazionali: Giovine Germania, Giovine Polonia, Giovine Svizzera.

La Giovine Europa rappresentò il primo tentativo di dare vita a un’organizzazione democratica europea. Si trattò però di un’iniziativa che ebbe un valore soprattutto simbolico e scarsi effetti sul piano operativo.

L’esilio a Londra e il ritorno in Italia

Nel 1837 espulso dalla Svizzera si rifugiò a Londra, dove visse quasi in miseria. Tuttavia non interruppe mai la sua propaganda in Italia.

Nel 1848, allo scoppio della Prima guerra d’indipendenza italiana, Giuseppe Mazzini rientrò in Italia dall’esilio, offrendo il suo aiuto al re Carlo Alberto di  Savoia. Era convinto che il re avesse dato inizio alla guerra per la riunificazione dell’intera Italia e per la sua trasformazione in uno Stato costituzionale moderno.

Ma l’illusione durò poco. Carlo Alberto mostrò scarsa risolutezza nel condurre le operazioni militari e si preoccupò soprattutto di preparare l’annessione del Lombardo-Veneto al Piemonte.

Mazzini Giuseppe triumviro della Repubblica romana

Il 29 marzo 1849 Mazzini è nominato triumviro della neonata Repubbblica romana insieme a Carlo Armellini e Aurelio Saffi. La Repubblica romana ebbe però vita breve.

Infatti, dal suo esilio di Gaeta, papa Pio IX si era rivolto alle potenze cattoliche per essere ristabilito nei suoi territori.

All’appello del papa risposero l’Austria, la Spagna, il regno di Napoli e la Repubblica francese. Luigi Napoleone Bonaparte attaccò Roma, dove nel frattempo erano arrivati pure il generale Giuseppe Garibaldi e volontari da tutta la penisola. Dopo una prima vittoria di Garibaldi, i francesi costrinsero alla resa il generale e i suoi uomini.

Mentre Pio IX ritornava sul trono papale, Mazzini si recò esule prima in Svizzera e poi in Inghilterra.

Il Partito d’Azione

Nel corso degli anni Cinquanta Mazzini Giuseppe tentò di riprendere l’iniziativa rivoluzionaria in Italia.

A questo scopo fondò nel 1853 il Partito d’Azione, ma tutte le azioni da lui promosse andarono incontro alla repressione. L’insuccesso più grave fu la spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel 1857.

Gli ultimi anni di Giuseppe Mazzini

Negli anni successivi dedicò molte delle sue energie alla questione sociale e alla battaglia per l’elevazione delle condizioni delle classi lavoratrici.

Nel 1864 partecipò a Londra alla fondazione della Prima internazionale dei lavoratori, opponendosi alle posizione dei marxisti e degli anarchici, perché, in quanto riformista democratico, non condivideva le loro teorie rivoluzionarie.

Nel 1870, mentre si recava a Palermo per preparare un’insurrezione popolare, lo arrestarono e lo rinchiusero nel carcere di Gaeta per alcuni mesi.

Morì il 10 marzo 1872 a Pisa, clandestino, sotto il falso nome di dottor Brown.

 

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