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Il Diritto: definizione e significato spiegato facile

Il diritto appunti per spiegare cos’è il diritto in parole semplici, qual è la sua funzione e origine.

Qual è la definizione di diritto?

Il diritto è un sistema di norme, chiamate norme giuridiche, che lo Stato impone di rispettare per risolvere i conflitti di interesse fra i membri che compongono la società.

Qual è la sua origine e funzione?

La parola diritto etimologicamente deriva da directum, che vuol dire procedere in una direzione regolare. Il termine esprime quindi l’idea del dirigere e dell’ordinare. Questo concetto può essere espresso anche con i termini ordo, iussu, da cui deriva ius. Essi indicano la presenza di un complesso di prescrizioni che disciplinano la vita e ne regolano i rapporti tra i membri che compongono la società.

Il termine ius, che appunto vuol dire “diritto”, assume connotazioni differenti, indicando varie tipologie di ordinamento sociale: naturale, religioso, politico, statale, internazionale e così via. Esiste, perciò, una connotazione più tecnica del termine giuridico o di diritto a indicare fenomeni del mondo politico, relativi a comunità, unitariamente e globalmente intese, con strutture e istituzioni perseguenti finalità di ordine generale, validi per tutti i componenti della comunità.

Da qui l’individuazione di ordinamenti politici con la pretesa di una prevalenza rispetto ad ogni altro ordinamento sociale negli ambiti funzionali in cui operano e che si dotano, perciò, di un potere di coercizione per assicurare l’osservanza delle prescrizioni. D’altronde, il termine politico deriva da pòlis, ente territoriale dotato di mura e difese a protezione della comunità, unita contro un nemico pubblico da contrastare.

Le prescrizioni che regolano la comunità danno luogo a sistemi composti e ordinati che costituiscono strutture ordinamentali di vario tipo, che rispecchiano la composizione della società. Da qui, la locuzione ubi societas ibi ius («dove c’è la società c’è il diritto»): l’uomo inserito nella società diventa essere sociale e per ragioni di convivenza è costretto a limitarsi e autoregolarsi.

Nel momento in cui si costituiscono in società, gli uomini necessitano di limitare le loro libertà per una pacifica convivenza: ne cives ad arma veniant, cioè il diritto è necessario affinché i cittadini non vengano alle armi.
Il diritto è perciò essenziale in una società, un insieme di persone che si mettono insieme per un dato motivo e condividono tradizioni, morale, religione e il diritto stesso; una persona su un’isola deserta non avrà bisogno di regole comportamentali, non essendoci nessuno con cui relazionarsi: l’uomo isolato è guidato solo dalla volontà di sopravvivere.

Infine si nota che il concetto di diritto è radicato nel tempo: uno dei primi codici è il codice di Hammurabi per il popolo assiro-babilonese; il più ampio discorso circa i diritti inviolabili e le libertà personali ruota attorno alle pòleis greche; circa i romani si afferma, poi, che essi furono giganti nel diritto privato e pigmei nel diritto pubblico e si può fare riferimento a quasi 2500 anni di storia, dalla fondazione di Roma e, oltre la caduta dell’impero d’occidente nel 476 d.C, fino al Sacro Romano Impero con l’incoronazione di Carlo Magno nella notte di Natale dell’800.

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