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Lari e Penati, protettori della casa e della famiglia

Mani, Vesta, Lari e Penati erano presso i Romani i sacri protettori della casa e della famiglia.

I Lari, dèi di origine etrusca, erano i protettori del podere e della casa (probabilmente gli antenati benemeriti della famiglia, avendone accresciuto il patrimonio o il prestigio). Erano rappresentati come giovani bellissimi e sorridenti, che, con la loro gradevole immagine, confortavano chi si rivolgeva a loro con devozione. Le immagini erano collocate proprio all’ingresso della casa, cioè nell’atrium o vestibolo, dove veniva posto il larario, cioè un tabernacolo o una cappella presso cui era raffigurato un cane, simbolo della custodia dei beni della casa.

I Penati erano le divinità domestiche tutelari della dispensa e degli alimenti ma anche dell’unione della famiglia: erano rappresentati con una statuetta di terracotta (come quella che, secondo la tradizione, Enea curò di portare con sé fuggendo da Troia e che era stata dapprima custodita a Lavinio, da lì portata poi ad Albalonga e infine a Roma) posta nel penitus, la parte più interna della casa, dove risiedeva la “dispensa” (in latino penus). Era trasmessa in eredità alla stregua dei beni patrimoniali.

Gli avvenimenti più significativi della famiglia si svolgevano alla presenza di Lari e Penati: nascite, morti, alleanze tra famiglie, felicitazioni per onorificenze ricevute, giuramenti ecc., tutto insomma avveniva davanti a loro, come se fossero materialmente presenti. Le statuette venivano adornate di fiori; il pater familias (colui che esercitava l’autorità) recitava le preghiere di rito; in speciali piattini venivano loro offerte piccole porzioni di vivande, in modo che i numi tutelari fossero sempre resi partecipi di tutto ciò che veniva consumato alla mensa della casa.

Appena la sposa varcava la soglia della casa maritale, doveva offrire un sacrificio alle divinità domestiche: con questo atto passava sotto la protezione dei Lari e Penati della nuova famiglia di cui da quel momento veniva a far parte (per un approfondimento leggi Nozze romane, il cerimoniale)

E poiché lo Stato era considerato dai Romani come una famiglia più vasta, anche lo Stato aveva i suoi Lari e i suoi Penati, i Lares publici e i Penates publici. Essi avevano la tutela della città e dell’intero Stato: allontanavano i nemici e davano prosperità e grandezza a Roma. Ad essi erano consacrati, in alcune vie e in alcuni rioni, degli altari, affiancati da focolari perennemente accesi e curati dalle vestali; le autorità politiche davano inoltre molta importanza al collegio sacerdotale preposto ai rituali.

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