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Lasciate ogni speranza voi che entrate significato

Lasciate ogni speranza voi che entrate è il verso 9 del terzo canto dell’Inferno di Dante, che chiude l’iscrizione posta sulla sommità della porta dell’Inferno. È una delle espressioni più celebri della Divina Commedia e dell’intera storia della letteratura, ancora oggi utilizzata per indicare in maniera seria o scherzosa una situazione senza via d’uscita, oppure un’azione dalle conseguenze irreversibili.

A leggere l’iscrizione posta sulla sommità della porta dell’Inferno sono i due poeti Dante e Virgilio. Si trovano lì dopo aver superato la selva oscura e aver scacciato le tre fiere.

Ecco la parafrasi dei versi terribili che Dante e Virgilio si ritrovano a leggere una volta arrivati dinanzi alla porta dell’Inferno.

La porta dell’Inferno di Dante parafrasi vv. 1-12

Attraverso me si entra nella città della sofferenza,
attraverso me si va nel dolore eterno,
attraverso me si va tra la gente dannata (per me si va tra la perduta gente).

La Giustizia guidò il mio alto Creatore (Dio);
mi creò la potenza divina (il Padre),
la massima sapienza (il Figlio) e il supremo amore (lo Spirito Santo).

Prima di me furono create solo cose eterne (cioè gli angeli e i cieli),
e io durerò in eterno.

Lasciate ogni speranza voi che entrate.

Queste parole nere
io vidi scritte sulla sommità di una porta;
per cui dissi: Maestro, il loro significato mi è oscuro e mi fa paura.

La scritta sulla porta dell’Inferno di Dante: significato e spiegazione

L’inferno fu prodotto dalla caduta sulla terra di Lucifero, capo degli angeli ribelli. Fino ad allora, Dio aveva creato solo cose eterne: i cieli, i quattro elementi (aria, acqua, terra, fuoco) e gli angeli. Le cose mortali (le piante, gli animali, l’uomo e la donna) vennero dopo. Chi entra nell’inferno è quindi condannato per sempre: per lui non c’è più alcuna speranza di tornare indietro.

Dante è spaventato da quelle parole sia perché di difficile comprensione, sia perché ne avverte come un presentimento dei mali e dei dolori che gli si presenteranno, ma Virgilio, la sua guida, lo rassicura e gli fa varcare la porta, entrando così nell’Antinferno, dove incontreranno gli ignavi (tra cui Celestino V).

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