Pentesilea è, secondo il mito greco, la bellissima figlia di Ares, dio della guerra, e di Otrera, la prima leggendaria regina delle Amazzoni. Uccise involontariamente la sorella Ippolita durante una battuta di caccia, secondo una versione del mito; secondo un’altra, l’omicidio fu invece l’esito funesto di una rissa scoppiata durante il banchetto nuziale di Fedra e Teseo.
Ad ogni modo, Pentesilea fu, per questo atto, maledetta dalla dea Afrodite: destinata ad essere violentata da ogni uomo che avesse posato gli occhi su di lei. Così, per sfuggire al suo destino e nascondere le sue fattezze femminili, indossò un’armatura da guerriero e si diresse a Troia, per essere purificata dal re Priamo.
I Troiani erano impegnati nella guerra di Troia, pertanto Pentesilea regina delle Amazzoni, alla testa di un contingente di mitiche donne guerriere, si unì ai guerrieri troiani per respingere gli Achei.
Achille e Pentesilea mito
Subito dopo la morte di Ettore, ucciso da Achille nella guerra di Troia, Pentesilea, alla testa di un contingente di Amazzoni, si distinse in battaglia uccidendo molti uomini, finché non si scontrò con Achille e restò uccisa trafitta dalla sua lancia.
Dopo averla uccisa, Achille, com’era d’uso, spogliò il cadavere dell’avversario per impossessarsi delle armi e, vedendola così bella, ne oltraggiò il cadavere. Il vile Tersite, che aveva assistito allo scempio, lo beffeggiò per il suo atto di necrofilia e Achille, adirato, lo uccise sferrandogli un pugno sul volto.
Ma c’è anche un’altra versione del mito secondo la quale, Achille, dopo averla trafitta al seno, incrociando il suo sguardo morente, nel vederla così bella, si innamorò di lei e uccise poi Tersite, che lo scherniva di tale passione.
Diomede, cugino di Tersite, indignato e volendosi vendicare di Achille, si rifece sulle spoglie di Pentesilea, trascinando e gettando il cadavere in pasto ai pesci, nelle acque del fiume Scamandro. Achille lo avrebbe poi recuperato e gli avrebbe tributato solenni esequie, senza le quali era credenza diffusa che le anime dei trapassati non potessero giungere nell’Ade, il regno dei morti.
L’episodio di Achille e Pentesilea non viene raccontato nell’Iliade, che termina con i funerali di Ettore (Iliade libro XXIV), ma la vicenda delle prode regina delle Amazzoni è ricordata e citata in diversi testi post-omerici, anche da Dante Alighieri nel IV canto dell’Inferno, al v.124, ponendola tra i grandi spiriti che risiedono nel Limbo.