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Rivoluzione Scientifica del 1600 spiegato facile

La rivoluzione scientifica caratterizza il secolo Seicento. Si parla di rivoluzione scientifica del 1600 perché ci fu una “rivoluzione”, cioè un cambiamento radicale nel modo di pensare che mise al primo posto l’osservazione della realtà.

Quando inizia e finisce la rivoluzione scientifica del 600?

La rivoluzione scientifica prese avvio dalla data di pubblicazione del capolavoro di Niccolò Copernico Le rivoluzioni dei corpi celesti (1543) e terminò con l’opera di Isaac Newton I principi matematici di filosofia naturale (1687).

In che cosa consiste la rivoluzione scientifica?

La rivoluzione scientifica del 1600 consiste in nuove invenzioni e nuove idee che cambiarono per sempre il modo di intendere lo studio della natura e dell’universo. Più precisamente:

si cominciò a capire che la Terra non era ferma al centro dell’universo con il Sole e i pianeti che le ruotavano attorno (teoria geocentrica), ma era la Terra a ruotare intorno al Sole (teoria eliocentrica); furono inventati nuovi strumenti di osservazione, come il cannocchiale e il microscopio; si capì che gli autori antichi (come Aristotele) non erano infallibili, e che anzi la conoscenza doveva fare ancora molta strada.

Chi è il padre della rivoluzione scientifica?

La rivoluzione scientifica fu opera di molti studiosi, ma padre di essa è considerato Galileo Galilei.
Di particolare importanza è la concezione galileiana del metodo sperimentale come fondamento della nuova scienza: ogni legge di natura deve essere studiata partendo dall’osservazione diretta dei fenomeni e verificata con opportuni esperimenti. Il metodo di ricerca introdotto da Galileo Galilei fu esposto nel 1632 nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

Chi furono i prrincipali protagonisti della rivoluzione scientifica?

Grazie al nuovo metodo sperimentale si aprirono nuove conoscenze in tutti i campi del sapere. Infatti:

  • Bacone nel suo Novum Organum (1620) introdusse un nuovo metodo di indagine della natura in contrapposizione alla vecchia logica aristotelica. Elementi fondamentali del pensiero di Bacone sono il richiamo all’esperienza; la polemica contro i pregiudizi suggeriti dalla tradizione; la necessità di costruire una nuova “enciclopedia del sapere”. Scoperte scientifiche e interpretazione della natura dovevano infine essere, per Bacone, il risultato di una collaborazione tra scienziati, tecnici e artigiani.
  • Il filosofo e scienziato francese Cartesio individuò nella matematica il criterio metodologico dell’indagine della natura.
  • Nuovi orizzonti di ricerca e più ampie possibilità di applicazione nel campo delle scienze matematiche furono aperti dalla scoperta del calcolo infinitesimale o integrale a cui giunsero separatamente, alla fine del Seicento, il filosofo tedesco Leibniz e lo scienziato inglese Isaac Newton.

Notevoli sviluppi ebbe la biologia, con la scoperta della circolazione del sangue in termini meccanicistici e dell’esistenza dei vasi capillari, e con l’analisi della formazione dei parassiti;  botanica e zoologia cominciarono invece a trovare la loro classificazione moderna.

Con Robert Boyle nacque la scienza chimica. Parallelamente si registrò un rapido sviluppo degli strumenti tecnici, rispondenti a criteri di precisione, attendibilità e controllabilità.

Le Accademie scientifiche

A poco a poco gli scienziati fondarono le Accademie, cioè centri di studio in cui essi si scambiavano informazioni, contribuendo ad accelerare la diffusione delle idee e a far nascere nuove teorie.

La prima Accademia fu l’Accademia dei Lincei, nata a Roma nel 1603, difese i risultati delle ricerche di Galilei e della sua scuola. In seguito furono fondate l’Accademia del Cimento a Firenze (1657); l’Académie Royale des Sciences a Parigi (1666); la Royal Society a Londra (1662). Quest’ultima nacque nel nome e nello spirito di Bacone che, nella Nuova Atlantide (1627), aveva immaginato una «Casa di Salomone», sede della sapienza, luogo della ricerca scientifica collettiva.

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