Home » Per saperne di più » Senato romano: da chi era composto e le funzioni

Senato romano: da chi era composto e le funzioni

Il Senato romano (Senatus in latino) secondo la tradizione fu istituito da Romolo, il fondatore di Roma. Egli scelse cento membri anziani (senes) tra le famiglie più illustri, perché lo affiancassero nell’amministrazione dello Stato. In seguito, il re Tarquino Prisco portò il numero a duecento e, infine, Lucio Giunio Bruto, portò il numero dei membri a trecento.

Il Senato romano in epoca regia

Durante l’età monarchica, il Senato esprimeva il proprio parere (senatusconsultum) ogni volta che il re lo convocava per qualche importante e grave questione di politica interna ed estera; inoltre, ratificava o respingeva eventuali proposte presentate dai comizi curiati.

In età repubblicana

In epoca repubblicana il Senato divenne l’organo politico supremo dello Stato. Il numero dei suoi membri passò da quell’originario di trecento a seicento dopo le riforme di Silla (81 a.C.) e verso la fine della repubblica, con Cesare, a novecento. Augusto riportò il numero a seicento.

Verso al fine del II secolo a.C. furono ammessi in Senato i rappresentanti di nuovi gruppi familiari in ascesa, anche di estrazione plebea, purché avessero ricoperto una magistratura. I senatori patrizi erano detti “patres“, i nuovi iscritti “conscripti“, quindi tutto il corpo senatoriale fu chiamato “patres conscripti“.

Le sedute si tenevano generalmente nella Curia situata nel foro romano, o in un tempio o in un altro luogo non distante da Roma oltre un miglio e duravano dall’alba al tramonto. Le sessioni erano aperte al pubblico.

Quali erano i compiti del Senato?

I compiti del Senato erano vastissimi. In politica interna: esprimeva il suo parere su questioni sollevate dai magistrati; ratificava le deliberazioni delle assemblee e confermava la nomina dei magistrati eletti; controllava l’amministrazione dei beni e delle finanze dello Stato; amministrava i rifornimenti alimentari alla popolazione e assegnava ai cittadini i lotti di terreno confiscati ai popoli vinti; approvava decisioni in materia di culto; in caso di grave pericolo per lo Stato, concedeva poteri straordinari ai consoli, facendoli diventare dittatori (senatusconsultum ultimum). In politica estera: riceveva e inviava ambascerie; decideva della pace e della guerra; ratificava l’organizzazione dei nuovi territori conquistati; nominava i questori provinciali.

Come si chiamavano i membri del Senato romano?

Erano i senatori. Essi mantenevano il loro ruolo a vita, a meno che non avessero commesso un atto disonorevole.

Il fatto che provenissero dalle diverse magistrature dava luogo a una gerarchia all’interno del Senato stesso. Tra i senatori romani i più importanti erano i senatori consulares (ex dittatori, ex censori, ex consoli), seguiti dai praetorii (ex pretori), dagli aedilicii curules (ex edili di origine patrizia), dagli aedilicii plebeii (ex edili di origine plebea), tribunicii (ex tribuni della plebe), quaestorii (ex questori).

Come si vestivanoo i senatori romani?

Come segno distintivo portavano l’anello d’oro e il laticlavio (latus clavus), una larga striscia di porpora applicata alla tunica; calzavano il calceus senatorius, uno stivaletto fermato con quattro stringhe e ornato sul collo del piede da una fibbia d’avorio.

In età imperiale

Nel periodo imperiale il prestigio e l’autorità del Senato vennero meno, perché gli imperatori preferirono avere accanto un gruppo fidato (consilium principis), mentre il Senato fu privato sempre più di ogni potere e si trovò spesso in lotta con lo stesso imperatore.

Ultimi articoli

Giochi

Sullo stesso tema