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Bestiario medievale cos’era e che funzione aveva

Il bestiario medievale era una tipologia di testo molto diffusa nel Medioevo, riscosse particolare successo proprio tra il XII e il XIII secolo. I bestiari rivestirono un’importanza fondamentale per l’arte romanica e l’arte gotica, che spesso li utilizzarono come fonti figurative per dipinti e sculture e per creare decorazioni mediante le quali istruire il fedele sulle virtù cristiane, sui peccati e sui pericoli del mondo.

I bestiari che caratteristiche presentano?

I bestiari medievali sono libri manoscritti che descrivono e rappresentano in illustrazioni fantasiose animali reali ma anche immaginari (come l’unicorno, la fenice, la sirena), presentando sia le loro caratteristiche fisiche (o almeno, quelle che all’epoca erano ritenute reali) sia il loro significato in chiave allegorico-morale, con lo scopo di ricavarne insegnamenti morali e religiosi.

Così, a proposito del leone era opinione diffusa che dormisse con gli occhi aperti: per questa sua caratteristica era presentato come simbolo di vigilanza ed è per tale motivo che spesso la scultura di un leone è posta all’ingresso delle chiese.

Il cervo, secondo la maggioranza dei bestiari, è un animale nobile e virtuso, simbolo di rapidità e longevità e, grazie ai palchi delle corna, dotato di armi contro il male; dal momento che è nemico dei serpenti e li snida dalle loro tane, è assimilato a Cristo, capace di liberare dal demonio l’anima degli indemoniati.

All’opposto sono animali malefici l’orso, il lupo e il cinghiale. Il cinghiale, in particolare, nero e irsuto, è considerato una bestia demoniaca e, poiché non solleva mai la testa verso il cielo ma fruga costantemente in terra alla ricerca di cibo, è simbolo dell’uomo curvato sotto il peso dei vizi e dei piaceri materiali.

Il Fisiologo – bestiario medievale

Il capostipite dei bestiari è il Physiologus, scritto forse nel II o III secolo d.C. in lingua greca da un anonimo autore. Nel secolo successivo fu poi tradotto e rimaneggiato in moltissime lingue, prima tra tutte in latino: il cosiddetto Fisiologo latino. Dopo la Bibbia, fu il libro più letto in tutto il Medioevo.

Il Fisiologo è un piccolo trattato composto di 48 brevi capitoli, ciascuno dedicato a un animale. Ogni animale viene illustrato attraverso una struttura ricorrente: a) citazione scritturale; b) descrizione dei costumi dell’animale; c) interpretazione allegorica e insegnamento morale. Le fonti sono varie: i testi biblici ma anche Plinio il Vecchio e Aristotele.

Bestiario d’amore

Durante il XIII (tredicesimo) secolo, in coincidenza con la progressiva laicizzazione della cultura, al tradizionale bestiario con finalità religiose, si affiancò il nuovo genere del bestiario d’amore. Si trattava di una raccolta in cui agli animali venivano assegnate determinate qualità in chiave erotico-sentimentale (lussuria, fedeltà ecc.). L’esempio più famoso è il Bestiario d’amore del francese Richard de Fournival (1201-1260), che avrà grande fortuna per oltre un secolo in tutta Europa; sarà largamente utilizzato dai poeti provenzali e dagli esponenti della Scuola siciliana.

Erbari, Volucrari, Lapidari medievali

Sul modello dei bestiari medievali nacquero altre opere che riguardavano le piante (Erbari), gli uccelli (Volucrari), le pietre e i minerali (Lapidari).

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