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Cesarismo significato ed esempi

Cesarismo è il termine coniato dagli studiosi di Giulio Cesare, il grande condottiero che raggiunse i vertici del potere politico attraverso una serie di eccezionali vittorie militari e con il consenso delle masse popolari.

Il termine cesarismo sta quindi a indicare un regime politico guidato da un capo dotato di carisma, che fonda il suo potere su un forte consenso popolare. Si tratta in genere di governi autoritari, che della democrazia hanno solo l’apparenza, una sorta di «dittatura democratica».

Anche quando si parla di Napoleone Bonaparte c’è chi sostiene che si tratti di un esempio  di cesarismo. Egli con il colpo di Stato del 9 novembre 1799 instaurò un regime “cesaristico” puro. Questa fase terminò con il plebiscito del 1802, con il quale Napoleone consolidò definitivamente il suo potere diventando console a vita.

Anche il fascismo esaltò la figura di Cesare, ma questi era stato ucciso dai suoi oppositori nelle Idi di Marzo del 44 a.C. Quindi, prudentemente, Mussolini preferì essere paragonato a Ottaviano Augusto, che aveva ripotato l’ordine dopo le guerre civili romane e fondato l’Impero di Roma.

 

L’idea dell’uomo forte che con il suo carisma e la sua autorità poteva da solo reggere le redini non soltanto di uno Stato ma del mondo intero condusse alla più grande guerra della storia, la Seconda guerra mondiale.

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