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Il Canzoniere di Petrarca: temi, struttura e stile

Il Canzoniere di Petrarca è il capolavoro riconosciuto del poeta, ma è anche una delle opere più celebri della letteratura italiana. Oltre ai Trionfi, è l’unica sua opera scritta in volgare toscano.

Il titolo

Il titolo dato dall’autore all’opera è Rerum vulgarium fragmenta (Frammenti di cose in volgare). Si è imposto però nella tradizione, a partire dal Quattrocento, il titolo generico di Canzoniere, accanto al quale si trovano anche altri titoli, quali Rime e Rime sparse. Il termine fragmenta (frammenti) fa riferimento sia alla frammentazione della narrazione presentata al lettore/lettrice attraverso i testi poetici, dotati ciascuno di autonomia poetica, sia alla lacerazione dell’animo del poeta.

I temi del Canzoniere di Petrarca: amore, politica e religione

Il Canzoniere ha un tema principale, accanto al quale prendono posto alcuni temi secondari. Il tema principale è l’amore infelice del poeta Francesco Petrarca per una donna di nome Laura, che non ricambia il suo amore. Di Laura non sappiamo nulla; è stata da alcuni identificata con Laura de Noves, moglie del marchese Ugo de Sad. Petrarca l’avrebbe conosciuta il 6 aprile 1327 ad Avignone, nella Chiesa di Santa Chiara, e la donna sarebbe morta il 6 aprile 1348 a causa della peste nera. Altri la reputano una finzione letteraria e vedono nel nome Laura un senhal, cioè un nome fittizio: Laura starebbe per il lauro, l’alloro, che simboleggia la gloria, e quindi anche la gloria poetica; in sintesi Laura starebbe a indicare la poesia.

Il racconto di questo amore è diviso in due momenti fondamentali: “In vita di madonna Laura” (contiene le poesie scritte prima della morte di Laura, dal numero 1 al numero 263) e “In morte di madonna Laura” (contiene i componimenti scritti dopo la morte di Laura, dal numero 264 al numero 365).
Il poeta vive il suo amore terreno con un senso di colpa religioso, percependolo come un ostacolo al suo rapporto con Dio, e questo conflitto interiore è il tema dominante dell’intera raccolta.
Tra gli altri temi spiccano quello politico (come in Italia mia benché ‘l parlar sia indarno e Spirto gentil) e quello religioso, legato alla critica della corruzione ecclesiastica.

L’opera si chiude con Vergine bella, che di sol vestita, dove il poeta chiede alla Madonna di intercedere presso Dio per ottenergli il perdono, per raggiungere finalmente la serenità dello spirito: pace è infatti la parola con cui termina il Canzoniere.

Il Canzoniere di Petrarca: la struttura

Il Canzoniere si presenta come una raccolta ordinata di 366 componimenti poetici (365 come i giorni dell’anno più un sonetto introduttivo Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono) di varie forme metriche. Prevalentemente si tratta di sonetti (317) ma anche canzoni (29) sestine (9), ballate (7) e madrigali (4) liberamente alternati.

Tutte le liriche sono state corrette e rimaneggiate continuamente, per la volontà di Francesco Petrarca di raggiungere quella perfezione tecnica raggiunta solo dai classici.

La struttura nella quale oggi leggiamo l’opera non è l’unica che essa abbia assunto, ma è quella definitiva (la nona) organizzata da Petrarca nell’ultimo anno di vita, tra il 1373 e il 1374, nota come Manoscritto Vaticano 3195, conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Il Canzoniere raccoglie dunque testi composti durante un arco di tempo assai esteso, dal 1336 fino alla morte.

Nella sua forma definitiva il libro si presenta come un diario. Infatti i testi sono scritti in prima persona e si riferiscono a esperienze, sentimenti, idee dell’autore. La disposizione dei testi segue però una scansione tematica e non cronologica, per cui alcuni testi della seconda sezione sono composti prima della morte di Laura e viceversa.

Il Canzoniere: lo stile

Petrarca nel Canzoniere ha introdotto uno stile poetico innovativo, caratterizzato da un lessico ricercato e da una struttura sintattica complessa, con l’uso di subordinate e figure retoriche per raggiungere un equilibrio formale.

Questo stile ebbe un’influenza duratura sulla poesia lirica, dando origine al petrarchismo, un movimento che si ispirò alla sua opera. La sua influenza si estese fino al Rinascimento e oltre, e Pietro Bembo propose Petrarca come modello per la poesia.

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