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Storia dell’Antico Egitto

La storia dell’Antico Egitto è lunga 3000 anni. Iniziò circa 5000 anni fa quando alcune popolazioni, probabilmente provenienti dalle zone interne dell’Africa alla ricerca di luoghi più ospitali e fertili, si fermarono a vivere lungo il fiume Nilo, nell’Africa nordorientale. Il fiume Nilo rendeva fertili le aree circostanti ed era anche la via più comoda e rapida per il trasporto delle merci e dei materiali: nacquero allora i primi villaggi.

Durante il 3500 a.C. i villaggi si unirono a formare delle vere e proprie città, che con il tempo si aggregarono a formare due veri propri regni: il Basso Egitto a Nord e l’Alto Egitto a Sud. Per lunghi secoli, i due regni si diedero battaglia. Nel 3100 a.C. Narmer, re dell’Alto Egitto, unificò i due regni diventando il primo faraone, e creò un vasto impero eleggendo come capitale la città di Tinis, nel Sud.

Nel 2050 a.C. circa la capitale venne spostata a Tebe. Nel 1400 a.C. l’impero egizio si avviò verso la decadenza e nel 525 a.C. dovette affrontare l’invasione dell’Impero persiano. Dopo i Persiani, nel 332 a.C. l’Antico Egitto venne invaso dai Macedoni di Alessandro Magno, che nel 331 a.C. fondò Alessandria d’Egitto.

Dopo la morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., Tolomeo I Sotere fondò la dinastia tolemaica. Nel 30 a.C., dopo la sconfitta di Azio (31 a.C.) e la morte di Cleopatra (ultima sovrana della dinastia tolemaica) i Romani trasformarono l’Egitto in una provincia romana ed ebbe fine il regno dell’Antico Egitto.

Com’era strutturata la società nell’Antico Egitto?

La società dell’Antico Egitto era gerarchica: una piramide sociale al cui vertice c’era il faraone. Al di sotto c’erano i sacerdoti e i funzionari statali; poi i soldati, gli scribi; infine i mercanti, i contadini, gli artigiani, i pescatori, gli operai, i pastori e gli schiavi (svolgevano i lavori più umili e faticosi).

Quali erano le caratteristiche principali della civiltà dell’Antico Egitto?

Quella egizia era una civiltà molto sviluppata. Solamente gli scribi, i faraoni e le persone più importanti sapevano leggere e scrivere. La loro scrittura si chiama geroglifica.

Gli Egizi erano politeisti, cioè veneravano moltissimi dèi, per i quali costruivano templi. Tra le divinità più importanti c’era Ra, il dio del Sole, che aveva creato il mondo. Per gli Egizi il faraone era figlio di Ra e quindi era un dio con un potere grandissimo. Solo per un breve periodo, il faraone Amenophi IV della XVIII dinastia tentò di dare vita a una religione monoteista, basata sull’adorazione di Aton, dio della vita e immagine del Sole. Il sovrano fu tuttavia duramente avversato dalla classe sacerdotale e dalla stessa popolazione. Dopo la sua morte, il suo successore Tutankhamon ripristinò gli antichi culti (Per un approfondimento leggi Religione egizia: divinità, credenze, festività).

Secondo gli Egizi, esisteva una vita dopo la morte, nel regno dei morti, governato dal dio Osiride. Il corpo del morto doveva però essere conservato: per questo i corpi erano mummificati, cioè imbalsamati (Per un approfondimento leggi Imbalsamazione presso gli antichi Egizi).

Quando si parla di Antico Egitto, il pensiero di tutti va alle piramidi, le immense tombe dei faraoni, che insieme con la Sfinge, sono i monumenti più noti e spettacolari che questa civiltà ci ha lasciato. Occorre dire però che non tutti i faraoni furono sepolti nelle piramidi. Le più note si ergono sull’altopiano di Giza e appartengono ai faraoni Cheope, Chefren e Micerino della IV dinastia. Delle tre, la più importante è la piramide di Cheope, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico e ancora oggi in buono stato di conservazione.

Gli Egizi conoscevano la matematica e la medicina. Erano esperti nel costruire dighe e canali con cui controllare le piene del Nilo e distribuire l’acqua.

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