L’età giulio claudia è legata ai ritratti di quattro imperatori: Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone.

Dalla successione di Augusto all’età giulio claudia

Il problema della successione travagliò Augusto durante quasi tutto il suo principato. La sua prima preoccupazione era di evitare che alla sua morte il Senato nominasse qualche esponente della nobilitas nostalgico della repubblica.

Augusto cercò costantemente, nel corso degli anni, un erede appartenente alla propria famiglia. Il destino però non gli fu favorevole, anzitutto perché non ebbe figli maschi né dalla prima moglie Clodia né dalla seconda, Scribonia, dalla quale nacque Giulia; dalla terza, Livia Drusilla, sposata nel gennaio del 38 a.C. e già madre del futuro imperatore Tiberio, ebbe un figlio che però, nato prematuro, non sopravvisse.

In un primo momento Augusto decise di nominare suo erede Marcello, figlio della sorella Ottavia; ma il nipote, non ancora ventenne, morì a Baia nel settembre del 23 a.C. In seguito furono individuati altri eredi nei nipoti Lucio e Gaio Cesare, nati da sua figlia Giulia e da Marco Vipsanio Agrippa; ma i due morirono giovanissimi rispettivamente nel 2 e nel 4 d.C.

Le scelte di Augusto, a questo punto, si orientarono su Tiberio (suo figliastro e nel tempo stesso suo genero per aver sposato Giulia dopo la morte di Marco Vipsanio Agrippa) e su Agrippa Postumo, un altro figlio di Giulia e Marco Vipsanio Agrippa.
Agrippa Postumo fu esiliato nel 7 d.C., per sospetti suscitati da Livia Drusilla.

Con la caduta di Agrippa Postumo non restavano più possibii eredi della gens Iulia; e così con Tiberio, erede di Augusto, alla gens Iulia subentrò la gens Claudia. Con Tiberio, appartenente alla gens Claudia ma, in quanto adottato da Augusto, imparentato anche alla gens Iulia, iniziava l’età Giulio Claudia.

Età giulio claudia: dal princeps al dominus

Con i quattro imperatori dell’età giulio claudia (Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone) l’Impero s’avviò verso un dispotismo che toglieva ogni prestigio alle vecchie istituzioni repubblicane. Tiberio e Claudio fecero qualcosa per mantenere in vita il rispetto almeno formale del Senato, ma nei fatti la nuova realtà volgeva in direzione di un governo assoluto dell’imperator.

Nei primi tempi del suo impero Tiberio (14- 37 d.C.), un uomo di buona cultura e in possesso di doti politiche, diplomatiche e militari, aveva come obiettivo un programma di collaborazione con il senato, in linea con la politica augustea. Ma in seguito accentrò nelle sue mani un potere sempre maggiore (per un approfondimento leggi Tiberio imperatore clicca qui), anche se fu sotto i principi successivi che l’impero acquisì connotazioni sempre più monarchiche.

Infatti Caligola (37-41 d.C.), che, come il suo predecessore, agli inizi del suo impero ostentò rispetto e deferenza verso il senato e il popolo, arrivando perfino a riconoscere di nuovo ai comizi la prerogativa istituzionale dell’elezione dei magistrati, dopo pochi mesi diede una svolta radicale alla sua politica. Attuò infatti una rapida trasformazione del principato in vera e propria monarchia. Per un approfondimento leggi Caligola imperatore.

Con Claudio (41-54 d.C.) la burocrazia imperiale subì un vero e proprio rinnovamento. Un ruolo rilevante assunsero i procuratori dell’imperatore. A essi fu concesso un potere giudiziario che prima non avevano, cioè quello di emettere sentenze su questioni riguardanti il fisco; e questo fu un fatto rivoluzionario, anche perché si trattava per lo più di liberti. Si favorì inoltre il costituirsi di una burocrazia centrale che ruotava intorno alla figura dell’imperatore. Per un approfondimento leggi La proclamazione di Claudio a imperatore.

Con Nerone (54-68 d.C.) si assiste alla conclusione di quel processo iniziato con Caligola, di orientalizzazione del principato e di divinizzazione della figura del monarca. Per un approfondimento leggi Nerone, ultimo imperatore della dinastia Giulio Claudia.
Queste innovazioni portarono ad accentrare nelle mani dell’imperatore tutti i poteri, con la conseguente totale perdita di autorità da parte delle magistrature repubblicane.

Nerone venne ucciso nel 68. Fu quello il cosiddetto anno dei quattro imperatori: Galba, Otone e Vitellio e Vespasiano (69-79). Vespasiano diede inizio alla dinastia Flavia.

 

 

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