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Cerchi, bolge e gironi dell’Inferno

I tre gironi dell’Inferno di Dante dividono il settimo cerchio, mentre l’ottavo cerchio è ripartito a sua volta in 10 fossi, dette “bolge”, infine, il nono cerchio consiste di quattro zone.

Se ora ti stai chiedendo cosa sono e quali sono i cerchi dell’Inferno, quali sono invece i gironi dell Inferno e le bolge ecco, allora sei nel posto giusto. Continua la lettura.

Cosa sono i cerchi dell’Inferno di Dante?

I cerchi dell’Inferno di Dante sono corone circolari concentriche e sovrapposte, sempre più strette a mano a mano che si scende all’interno dell’enorme voragine a forma di cono che si apre al di sotto di Gerusalemme fino al centro della Terra, in cui è confitto Lucifero.

Quali sono i nove cerchi dell’Inferno?

I cerchi dell’Inferno sono nove. All’interno dei nove cerchi dell’Inferno sono puniti i dannati secondo la legge del contrappasso.

Prima di accedere al primo cerchio, Dante attraversa la Porta dell’Inferno e penetra così nell’Antinferno. Adiacente all’Antinferno e separati dall’Acheronte, Dante entra nel primo cerchio.

Primo cerchio

Il primo cerchio è il Limbo (nel IV canto dell’Inferno). Qui si trovano coloro che non conobbero Dio: i bambini morti senza battesimo, gli antichi vissuti prima del cristianesimo ma che vissero virtuosamente. La loro pena è il desiderio eternamente insoddisfatto di vedere Dio. Da qui in giù comincia l’Inferno propriamente detto, la cui architettura è sommariamente spiegata da Virgilio a Dante nel canto XI.

Secondo cerchio

All’ingresso del secondo cerchio (canto quinto), il giudice infernale Minosse stabilisce in quale cerchio dovranno essere sprofondati i peccatori. Nel secondo cerchio stanno i lussuriosi, travolti senza riposo da una continua bufera di vento. Tra loro Dante incontra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini.

Terzo cerchio

Nel terzo cerchio (canto sesto) sono puniti i golosi; giacciono stesi a terra, flagellati da grandine, pioggia e neve; il custode è il cane Cerbero, mostro dalle tre teste. Qui Dante trova il fiorentino Ciacco, che gli predice le lotte tra le due fazioni guelfe a Firenze e la vittoria dei Neri con l’aiuto di papa Bonifacio VIII.

Quarto cerchio

Nel quarto cerchio (canto settimo) gli avari e i prodighi rotolano con il petto enormi massi e si insultano a vicenda; custode è il mostro Pluto, simbolo di ricchezza.

Quinto cerchio

Nel quinto cerchio (canti VII, VIII e IX) gli iracondi e gli accidiosi sono immersi nel fango della palude Stige; infieriscono l’uno sull’altro sotto lo sguardo del traghettatore Flegias.

Si entra poi nella città di Dite. Subito dopo le mura della città si entra nel sesto cerchio.

Sesto cerchio

Nel sesto cerchio (canti VIII, IX, X e XI) stanno in sepolcri infuocati gli eretici (negatori della divinità) e gli epicurei (negatori dell’immortalità dell’anima). Qui Dante incontra Farinata degli Uberti, ghibellino, che gli predice l’esilio e dialoga pure con Cavalcante, padre del poeta Guido Cavalcanti.

Settimo cerchio diviso nei tre gironi dell Inferno

Nel settimo cerchio (canti XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII) sono puniti i violenti suddivisi in tre gironi. Nel primo girone dell Inferno ci sono i violenti contro il prossimo (tiranni, assassini, ladroni); sono immersi nel sangue bollente del fiume Flegetonte e colpiti dalle frecce dei centauri. Il secondo girone dell Inferno invece ospita i violenti contro se stessi e i propri beni (suicidi e scialacquatori). I suicidi sono trasformati in piante e feriti continuamente dalle Arpie; gli scialacquatori sono costretti a correre per la foresta dei suicidi inseguiti da cagne fameliche. Nel terzo girone sono posti i violenti contro Dio (bestemmiatori), natura (sodomiti) e arte (usurai): si trovano in un deserto sotto una pioggia di fuoco. Tra i sodomiti Dante incontra il suo antico maestro, Brunetto Latini, che gli profetizza l’esilio.

Ottavo cerchio diviso in 10 bolge (Malebolge)

Nell’ottavo cerchio (canti XVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX) è punita la fraudolenza, il più grave dei vizi, perché commessa con l’ausilio dell’intelligenza. Il mostro Gerione, simbolo della frode, ne è il custode. L’ottavo cerchio è diviso in dieci bolge (buche) ed è per questo chiamato anche Malebolge.

Nono cerchio diviso in quattro zone

Nel nono cerchio (canti XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV) si trovano i traditori, immersi nel Cocito, il lago ghiacciato dal vento freddo prodotto dalle ali di Lucifero. Il nono cerchio è diviso in quattro zone concentriche, che prendono il nome da personaggi dell’antichità tristemente famosi: Caina (da Caino, assassino di suo fratello Abele): qui ci sono i traditori dei parenti; Antenora (da Antenore, l’eroe troiano che, secondo una leggenda medievale, avrebbe consegnato ai Greci il Palladio, la statua di Atena che garantiva la protezione della città): qui sono posti i traditori della patria; Tolomea (da Tolomeo di Gerico, personaggio biblico che uccise alcuni parenti durante un banchetto; secondo altri Tolomeo re d’Egitto, che fece assassinare Pompeo, rifugiatosi presso di lui per sfuggire a Cesare): qui si trovano i traditori degli ospiti; Giudecca (da Giuda Iscariota, traditore di Cristo): traditori dei benefattori. Al centro del Cocito, conficcato nel suolo, sta Lucifero, che ha tre facce e tre bocche, in ognuna delle quali maciulla dall’eternità i traditori per antonomasia: Bruto, Cassio, Giuda che tradirono le autorità supreme, cioè l’Impero (Giulio Cesare) e la Chiesa (Cristo).

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