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Homo habilis, il primo uomo del Paleolitico

Homo habilis fece la sua comparsa in Africa 2 milioni e mezzo di anni fa. Per un certo periodo di tempo l’Homo habilis convisse con l’Australopiteco ma il suo cervello era circa il doppio di quello dell’Australopiteco.

È il primo ominide a cui è stato dato il nome “homo” cioè uomo.

Perché era chiamato così?

L’uomo habilis, cioè uomo abile, deve il nome alla sua capacità di usare le mani con efficacia.

Homo habilis caratteristiche

Era alto tra i 140 e i 150 cm; pesava tra i 40 e i 50 chili. Il corpo era ancora simile a quello di una grande scimmia e il modo di camminare in posizione eretta era ancora poco sicuro.

Viveva in piccoli gruppi ed era nomade, cioè si spostava continuamente per cercare cibo e acqua; si riparava in caverne o in ripari costruiti con rami e foglie.

Si cibava di frutti, bacche e radici e, poiché non sapeva ancora cacciare, mangiava la carne di animali già morti.

Non sapeva parlare, ma usava un linguaggio fatto di gesti e versi.

Cosa ha scoperto l’Homo habilis?

Con lui incomincia il periodo della Preistoria chiamato Paleolitico, «età della pietra antica» (dal greco paleos, antico, e litos, pietra). È il periodo in cui l’uomo impara a scheggiare la pietra per fabbricare strumenti utili alla sua vita quotidiana, i chopper.

I chopper rappresentano il primo strumento di pietra scheggiata. Si tratta di sassi o ciottoli scheggiati battendoli l’uno contro l’altro e resi più taglienti. Queste schegge di pietra (choppers) erano poi impiegati per tagliare la carne, scavare la terra, difendersi dai predatori o fabbricare altri utensili.

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