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Audentes fortuna iuvat: cosa vuol dire e chi l’ha detto

Audentes fortuna iuvat, cioè “La fortuna aiuta gli audaci”, è tra i modi di dire più diffusi della lingua italiana. Audaces fortuna iuvat è una variante di questa massima popolare, così come Fortis fortuna adiuvat (Terenzio).

Chi fu il primo a pronunciare questa frase?

La frase Audentes fortuna iuvat compare per la prima volta nel Libro 10 dell’Eneide (in realtà la frase originale che si trova nell’Eneide è Audentis fortuna iuvat Audentis – forma arcaica di audentes); a pronunciarla è Turno, re dei Rutuli, diretta ai suoi uomini, mentre li sprona ad attaccare Enea.

Enea, infatti, dopo la distruzione di Troia, è stato incaricato dal Fato a cercare per sé e per i Troiani superstiti una nuova patria al di là del mare. Dopo tante peregrinazioni, giunge presso le foci del fiume Tevere, che egli riconosce come la terra destinatagli.

Enea ottiene ospitalità da Latino, re del Lazio, che gli concede in sposa la figlia Lavinia. La fanciulla, però, era stata già promessa a Turno, re dei Rutuli, una popolazione del Lazio.

Scoppia quindi la guerra tra Enea, Turno e i rispettivi alleati. Nel duello finale, Turno sfida Enea e viene ucciso. La pace torna nel Lazio con il matrimonio tra Enea e Lavinia.

Dall’unione di Enea e Lavinia discenderà Romolo, futuro fondatore di Roma (per un approfondimento Fondazione di Roma: Storia e Leggenda clicca qui).

Oggi la frase Audentes fortuna iuvat quando viene utilizzata?

In senso generale, la frase oggi è usata come esortazione a vincere la timidezza e l’indecisione, o come riconoscimento del coraggio.

 

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