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Caterina la Grande, imperatrice di Russia

Caterina la Grande conosciuta anche come Caterina II di Russia fu imperatrice di Russia dal 1762 al 1796, anno della sua morte. Tra le grandi figure di donne regnanti, fu uno dei sovrani più illuminati del suo tempo, grazie anche a un intenso rapporto di scambio coltivato per gran parte della vita con gli intellettuali illuministi Voltaire e Diderot.

Caterina di Russia nasce come Sofia Federica Augusta, principessa della famiglia Anhalt-Zerbst il 2 maggio 1729 a Stettino, nell’allora Regno di Prussia, oggi in Polonia.

Ha quindici anni quando nel 1744 è chiamata dall’imperatrice Elisabetta di Russia a unirsi a suo figlio, il granduca Pietro, nipote di Pietro il Grande ed erede al trono di Russia, anche lui nato e cresciuto in Prussia.

Giunta a Mosca, Sofia, di fede luterana, abbraccia la religione ortodossa e riceve un nuovo nome: d’ora in poi sarà Caterina, granduchessa di Russia. Costantemente sorvegliata e spiata, imparerà a destreggiarsi tra le crescenti follie del marito e i duri rimproveri dell’imperatrice Elisabetta di Russia, figlia di Pietro il Grande. E mentre suo marito Pietro non cercherà mai di nascondere il suo profondo disprezzo per la società e le tradizioni russe, ostentando un attaccamento fanatico alle proprie radici prussiane, Caterina abbraccia da subito e senza esitazione il nuovo Paese, a cominciare dalla lingua e dai cerimoniali religiosi, cercando di ingraziarsi il favore dell’imperatrice quanto quello dell’ultimo servo.

Nel 1761, alla morte di Elisabetta, il figlio Pietro diventa imperatore col nome di Pietro III. Ma le sue follie e la politica filoprussiana gli alienano ogni sostegno nel giro di pochi mesi, spianando la strada al colpo di Stato, organizzato da Caterina, che riesce a convincere tanto l’esercito che il clero della necessità di sbarazzarsi del despota simpatizzante per la Prussia. Il 9 luglio 1762 Pietro firma un documento di abdicazione e Caterina si fa incoronare imperatrice di Russia, assumendo il nome di Caterina II. Pochi giorni dopo, Pietro III morirà in circostanze non del tutto chiare.

Le riforme di Caterina la Grande

In politica interna, Caterina II introduce l’istruzione elementare gratuita, ma solo nelle città, e una moderata libertà di stampa. Ridimensiona l’eccessivo potere e ricchezza della Chiesa ortodossa russa, confiscando numerose proprietà ecclesiastiche e trasformando i membri del clero russo in dipendenti stipendiati dallo Stato cui devono obbedienza. Garantisce all’aristocrazia il proprio potere e i propri privilegi, con l’introduzione della Carta della nobiltà emanata nel 1785, che esenta i nobili da obblighi di servizio nello Stato e nell’esercito. I contadini continuano invece a essere sfruttati pesantemente e le condizioni di vita del popolo russo peggiorano ancora di più.

Tale grave situazione provoca una serie di rivolte, la più importante è la rivolta di Pugacev.

La rivolta di Pugacev contro Caterina la Grande

Nel 1773 il malcontento popolare esplode in una rivolta, capeggiata dal capo cosacco Emil Pugacev. Questi, spacciandosi per lo zar Pietro III scampato alla morte, si mette alla testa dei contadini contro Caterina di Russia, traditrice e usurpratice.

Pugacev si pone come obiettivo l’abolizione della servitù della gleba e dare la terra ai contadini. Dopo due anni di guerra, l’esercito russo sopprime nel sangue la rivolta, causando decine di migliaia di morti, fra cui Pugacev stesso.

Lo scoppio della Rivoluzione francese spaventa fortemente Caterina, che ne teme le possibili ripercussioni in Russia e la induce ad abbandonare ogni politica riformatrice e a inasprire la repressione in campo politico e culturale.

In politica estera nel 1768 Caterina di Russia lancia una campagna di conquista ai danni dell’Impero ottomano e, mentre questa era ancora in atto, partecipa nel 1772 alla spartizione della Polonia. Per sostenere il suo progetto espansionistico, Caterina crea il mito di una Russia erede dell’impero romano d’Oriente, con Mosca come terza Roma (dopo la stessa Roma e Costantinopoli).

Chi regnò dopo Caterina la Grande?

Caterina la Grande muore il 17 novembre 1796 a San Pietroburgo. A succederle al trono imperiale russo è suo figlio Paolo, assassinato dopo soli quattro anni e mezzo di regno, consentendo l’ascesa immediata del figlio primogenito di Paolo, Alessandro I.

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