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Commentarii di Gaio Giulio Cesare, caratteristiche

I Commentarii di Gaio Giulio Cesare sono due opere storiografiche di Giulio Cesare, sulla guerra gallica (De bello gallico) e sulla guerra civile (De bello civili).

Il termine commentarii però significa “appunti, promemoria”; indica un genere minore di narrazione, intesa come nuda registrazione di notizie personali, di dati destinati a essere rielaborati nella forma più completa del genere storiografico. Forse Cesare, ben consapevole del valore artistico delle sue due opere di storia, le ha chiamate così per falsa modestia.

Lo stesso Cicerone, che pure non aveva simpatia per Cesare, ha sottolineato che nessuno avrebbe osato provare a riscrivere quanto Cesare già aveva detto con ineguagliabile semplicità.

Commentarii di Gaio Giulio Cesare – caratteristiche e contenuto

Cesare nei suoi Commentarii espone i fatti con obiettività; evita gli effetti grossolani e plateali e soprattutto i pesanti fronzoli retorici; in questa direzione va anche l’uso della terza persona, che distacca il protagonista dall’emozionalità dell’ego e lo pone come personaggio autonomo.

In essi, l’autore espone due avvenimenti di cui è stato protagonista: la conquista della Gallia e il conflitto armato per il predominio in Roma.

La prima opera, De bello gallico, comprende otto libri, di cui l’ultimo composto da Aulo Irzio, luogotenente di Cesare; un libro per ognuno degli otto anni della campagna in Gallia, che si è protratta dal 58 al 52 a.C.

La seconda opera, De bello civili, comprende tre libri; è incompiuta e abbraccia gli avvenimenti degli anni 49-48 a.C., dallo scoppio della guerra civile fino all’arrivo di Cesare vittorioso in Egitto.

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