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Odissea Libro V: Odisseo, Calipso e la tempesta marina

Odissea libro V riassunto dettagliato: il concilio degli dèi, l’isola di Ogigia, Calipso e Odisseo, la tempesta marina, l’approdo a Scheria, la terra dei Feaci.

Odissea Libro V: il concilio degli dèi

Al sorgere dell’Aurora, sull’Olimpo si tiene un concilio degli dèi.

La dea Atena lamenta presso il padre Zeus che i Proci stanno tramando contro Telemaco in assenza del padre, che continua a essere trattenuto sull’isola di Ogigia, dalla ninfa Calipso.

Zeus tonante le consente di accompagnare e proteggere Telemaco; poi si rivolge a Ermes e gli ordina di comunicare il suo volere a Calipso: Odisseo partirà da Ogigia su una zattera e arriverà nel ventesimo giorno a Scheria, la terra dei Feaci. Questo popolo lo accoglierà ospitalmente e lo riaccompagnerà in patria con molti doni, quali quelli che avrebbe portato da Troia se fosse tornato con le sue navi.

Udito l’ordine di Zeus, Ermes calza i sandali d’oro, prende il caducèo (la verga alata su cui sono avvolti due serpentelli) e, veloce come un gabbiano, arriva nell’isola di Ogigia.

Odissea Libro V: l’isola di Ogigia

Ermes ammira lo splendido paesaggio che circonda la grotta della ninfa Calipso: la natura qui appare fresca, dolce e brulicante di vita; vi si trovano profumi, animali, acqua, ombra, una mescolanza esotica di vegetazione lussureggiante (è il tema del locus amoenus, cioè del luogo ideale, che verrà ripreso e variato molte volte nella narrativa, nell’epica, nella poesia occidentale).
Calipso accoglie con gentilezza il messaggero divino, ma protesta amaramente di fronte al comando degli dèi, che le impongono di separarsi dall’uomo amato; non può però sottrarsi all’ordine di Zeus.

Odisseo intanto sta sulla spiaggia, in riva al mare, e piange per la nostalgia della patria. La ninfa, benché addolorata, gli comunica l’intento di lasciarlo partire. Odisseo teme un inganno da parte sua, ma Calipso lo rassicura con un giuramento e con parole affettuose.

Durante la cena però cerca per l’ultima volta di convincerlo a restare: gli ricorda la sua superiorità su Penelope e gli ripropone la promessa dell’immortalità. Odisseo le risponde con accortezza: sa bene che Penelope non può competere con lei in bellezza, e per di più Penelope è mortale. Ma anche così lui desidera rivederla e tornare alla sua casa. E se qualcuno degli dèi vorrà ancora tormentarlo nel suo ultimo viaggio, lui sopporterà: ha già molto sofferto, quindi potrà ancora sopportare altre sofferenze.
Intanto scende la notte. Calipso e Odisseo si coricano ancora una volta insieme, nel fondo della grotta.

Il mattino seguente Odisseo, aiutato da Calipso, inizia a costruire la zattera e la completa con vele. Il lavoro richiede quattro giorni; poi l’eroe prende il mare, con una scorta di viveri donati dalla ninfa, che gli invia inoltre un vento propizio.

Odissea Libro V: la tempesta marina

Odisseo segue la rotta che Calipso gli ha indicato, senza mai addormentarsi, aiutandosi con le stelle. La navigazione dura diciassette giorni; al diciottesimo giorno compare all’orizzonte la terra dei Feaci.

Poseidone scorge però la zattera e, ancora adirato contro Odisseo, scatena una furiosa tempesta. L’eroe viene spinto fuori dalla zattera e sommerso dalle onde; poi recupera la sua imbarcazione, ma rischia nuovamente di essere travolto. In suo soccorso interviene Ino Leucotea, divinità marina benevola; lo invita a lasciare la zattera e gli abiti e a nuotare verso terra, sostenuto da un magico velo, del quale vuole fargli dono.

Odisseo sospetta un nuovo inganno, ma dopo essere stato assalito da un’onda gigantesca segue il consiglio di Ino e si getta in mare.

L’approdo a Scheria, la terra dei Feaci

Per due giorni egli nuota, alla deriva; all’alba del terzo giorno la tempesta si placa e Odisseo avvista una terra. L’approdo è molto rischioso: l’eroe si salva aggrappandosi a una roccia, poi riesce a raggiungere a nuoto la foce di un fiume. Allora restituisce a Ino il velo, gettandolo in mare.
Si ritrova, solo e nudo, nel vento freddo della riva. Si rifugia pertanto in un bosco vicino, dove l’eroe si prepara un rifugio per la notte, nascosto tra le foglie. Infine, Atena lo fa addormentare affinché gli passi al più presto la terribile stanchezza.

Il racconto dell’Odissea continua con il Libro VI: Odisseo e Nausicaa riassunto

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