Gaio Asinio Pollione: la vita, le opere, il circolo, la biblioteca. Riassunto di Letteratura latina
Gaio Asinio Pollione nacque a Teate (l’attuale Chieti) nel 76 a.C. da ricca famiglia e morì a Tusculum nel 5 d.C. Fu un convinto sostenitore di Cesare. Dopo la morte di questi appoggiò Antonio, trattò per lui la pace di Brindisi (40 a.C.) ma non lo seguì nello scontro finale con Ottaviano.
La politica di Ottaviano non poteva piacere a uno spirito libero e ribelle quale era Asinio Pollione. Perciò durante il principato di Ottaviano si ritirò a vita privata, dedicandosi agli studi e alla organizzazione della cultura (pur se critico nei confronti della politica augustea continuò a essergli concessa la libertà di parola).
Fu amico di Catullo, di Virgilio, di Orazio e di Cornelio Gallo. Fu corrispondente di Cicerone, nel cui epistolario sono comprese alcune sue lettere.
Asinio Pollione animò un circolo di letterati e fu protettore di intellettuali e poeti. Fu il primo a introdurre a Roma l’uso delle recitationes (letture davanti a un pubblico di inivitati).
Asinio Pollione è ritenuto il primo fondatore di una biblioteca pubblica a Roma, inaugurata, probabilmente, nel 39 a.C. (sulla biblioteca abbiamo due testimonianze, entrambe di Plinio il Vecchio, contenute nella Naturalis historia).
Asinio Pollione compose una raccolta di poesie alla maniera neoterica, Nova carmina. Scrisse componimenti di ispirazione bucolica e pastorale e alcune tragedie delle quali Virgilio nella ottava ecloga (Bucoliche) scrisse che erano “degne del coturno di Sofocle” («sola Sophocleo tua carmina digna cothurno»). Scrisse in 17 libri un’apprezzata storia delle guerre civili romane, dal Primo Triumvirato (Pompeo, Crasso e Cesare) alla battaglia di Filippi.
Dal punto di vista stilistico la sua scrittura si caratterizzava per semplicità, chiarezza ed eleganza.
Secondo alcuni interpreti, suo figlio (Asinio Gallo o Salonino) sarebbe il puer celebrato nella quarta ecloga virgiliana (Bucoliche).